Novità in merito alla Tessera Sanitaria: potrebbero essere in arrivo multe da ben 100 euro. Quando arriva e perché? Scopriamolo insieme.
L’Agenzia delle Entrate ha di recente comunicato una novità riguardante la Tessera Sanitaria, un documento indispensabile ad ogni cittadino. Adesso sarà loro possibile multare alcuni soggetti che non hanno rispettato le regole.
In particolare le sanzioni verranno emesse a chi non comunicherà adeguatamente i dati per le dichiarazioni precompilate. Le multe scattano in caso di omessa, tardiva o errata comunicazione dei dati della propria tessera sanitaria al Sistema tessera sanitaria.
Negli ultimi anni il Fisco ha molto agevolato tutta una serie di dichiarazioni obbligatorie a tutti i cittadini italiani, mettendo a disposizione anche online diversi moduli precompilati. Uno di questi è stato messo a disposizione al fine della comunicazione dei dati della Tessera Sanitaria.
Nell’ultima nota l’Agenzia delle Entrate ha sottolineato che aziende e istituti che operano nel campo sanitario hanno l’obbligo di inviare al Sistema tessera sanitaria “i dati relativi alle prestazioni sanitarie erogate nei confronti delle persone fisiche, ai fini della loro messa a disposizione dell’Agenzia delle entrate che li utilizza per l’elaborazione della dichiarazione dei redditi precompilata”.
Insomma, vietato commettere errori nella prossima dichiarazione dei redditi e dei dati della tessera sanitaria, altrimenti rischiate una multa di 100 euro. In particolare dovranno stare più attenti i liberi professionisti al momento delle comunicazioni al Fisco.
Le categorie interessate a questa novità sono parecchie: rischieranno le sanzioni tutti i medici iscritti all’Albo, farmacie pubbliche e private, strutture accreditate all’erogazione di servizi sanitari, policlinici universitari, istituti di ricovero e ovviamente tutte le aziende sanitarie e ospedaliere.
Nella risoluzione n.22 del 23 Maggio l’Agenzia ha specificato: “La sanzione di 100 euro si applica per ogni singolo documento di spesa, senza possibilità, per espressa previsione normativa, di applicare il cumulo giuridico. Una diversa lettura non consentirebbe di ottenere l’effetto dissuasivo prospettato nella relazione illustrativa”.
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