Benzina, il Governo gioca le ultima carte

Per far fronte all’aumento dei prezzi sulla benzina, il Governo ha deciso di giocare le ultime carte mettendo a punto un piano che troverà attuazione nelle prossime settimane.

E’ sotto agli occhi di tutti il continuo e progressivo aumento del prezzo della benzina. La guerra in Ucraina, difatti, ha dato vita ad una crisi energetica senza precedenti che sta avendo terribili ripercussioni in tutto il mondo, ma soprattutto in Europa.

Per far fronte alla difficile situazione e sostenere le famiglie italiane che si trovano ad affrontare un aumento esorbitante del costo delle materie energetiche, il Movimento 5 Stelle e la Lega hanno deciso di preparare un piano volto ad ulteriore taglio delle accise. Al momento, infatti, il Governo ha stabilito la proroga fino al 2 agosto del taglio delle accise di 30 centesimi. A tal proposito, le due forze politiche stanno premendo affinché questo dato salga a 50 centesimi in modo tale da portare il prezzo della benzina al di sotto dei 2 euro. Al momento, comunque, Roberto Cingolani, Ministro per la Transizione Ecologica, ha fatto sapere che il taglio delle accise sarà prorogato certamente anche dopo il 2 agosto, tuttavia, questo proroga non basta a Lega e Movimento 5 Stelle. Di conseguenza, le due forze politiche stanno premendo sul Governo affinché faccia pressioni sugli operatori di settore che senza dubbio stanno attuando condotte speculative per trarre profitto il più possibile dall’attuale crisi.

La soluzione, dunque, potrebbe essere quella di tassare ulteriormente gli extraprofitti delle società di raffinazione o di importazione di petrolio. Il direttore dell’Istitute for Global Studies, Nicola Pedde, ha però spiegato che si tratta di una misura che potrebbe non essere risolutiva. In particolare, l’esperto ha parlato di una scelta che nel caso in cui venga introdotta sarebbe campata in aria in quanto porterebbe a risultati poco significativi. In poche parole per Pedde la proposta di Lega e Cinque Stelle sarebbe poco incisiva e finirebbe per non apportare alcun sostanziale cambiamento e dunque far incassare un ricavo di soldi poco consistente. E necessario dunque pensare ad ulteriori interventi che possano rivelarsi maggiormente incisi e contrastare l’aumento del costo della benzina che sta pesando inevitabilmente sull’economia delle famiglie italiane.