Pensioni minime a 650 euro, cosa c’è di vero

L’inflazione continua a crescere e lo Stato ha bisogno di adeguare gli assegni delle pensioni: a che punto è la situazione

Alla vigilia dell’importante riforma delle pensioni che si sta discutendo coi sindacati, il messaggio che arriva dal governo è quello dell’introduzione di un sistema di tutela previdenziale per coloro che prendono pensioni molto basse, L’aumento dei prezzi abbassa ovviamente il potere d’acquisto di chi percepisce pensioni molto basse, che molto spesso sono ex agricoltori.

Quasi il 50% si trova in situazioni di semi povertà, con assegni inferiori a 500 euro al mese. L’Anp-Cia pugliese, tramite il suo presidente Franco Tinelli, ha richiesto le pensioni minime e si augura una riforma che risolva questa problematica. L’Anp-Cia combatte da tempo per garantire rendite dignitose, a cominciare dal pareggiare progressivamente i minimi pensionistici al 40% del reddito medio nazionale, che equivale a 650 euro, come previsto dalla Carta Sociale Europea.

Pensioni, a chi spetta l’integrazione e cosa fa il governo

Sembra inevitabile un aumento dell’assegno a partire dal prossimo anno, a causa dell’aumento dell’inflazione. Si tratterebbe di un aumento apprezzato da chi attualmente percepisce un assegno basso, ma non da chi ha già una pensione buona. Ad oggi l’integrazione al trattamento minimo vale 524,35 euro al mese, e a particolari condizioni di reddito l’Inps integra l’assegno fino a tale cifra.

Non tutti possono tuttavia godere dell’integrazione al trattamento minimo di pensione, bensì solo coloro che hanno iniziato a lavorare prima del 1996. Per chi invece è entrato nel mondo del lavoro dopo quella data non è prevista alcuna rete di protezione sociale. Se quindi i contributi versati non consentono di arrivare ai 524,35 euro, il lavoratore dovrà accontentarsi di poco.

La situazione però non è sostenibile e le pensioni sarebbero troppo basse. Ecco perché il governo ha l’obiettivo di garantire un minimo di 650 euro per quei lavoratori che, per qualsiasi motivo, non sono riusciti a completare il percorso lavorativo.