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Economia

Estate senza pensieri, l’Agenzia delle Entrate ci aspetta a Settembre

Published by
Edoardo Corasaniti

Prevista una pausa per i controlli e gli avvisi da parte dell’Agenzia delle Entrate. Ma il tempo corre e a settembre si torna alla normalità.

Ci sarà una tregua dell’agenzia delle Entrate, almeno in estate. A confermarlo il direttore dell’Amministrazione Finanziaria, Ernesto Maria Ruffini, dopo il tavolo tecnico tra il ministero dell’Economia e i dottori commercialisti della scorsa settimana.

Ansa, Roma, ALESSANDRO DI MARCO

Durante la un confronto in cui si era anticipata la possibilità di una pausa dall’invio delle comunicazioni di irregolarità e delle lettere e controlli per i mesi di luglio e agosto.  L’agenzia delle Entrate dice sì quindi le richieste dei professionisti, estendendo il periodo della tregua estiva. La sospensione dell’invio delle lettere e degli avvisi dei controlli inizierà l’ultima settimana di luglio. Gli avvisi riprenderanno la marcia  nuovamente dalla seconda settimana di settembre. Una tregua dunque che durerà circa 5 settimane. Non pochissimo.

L’Agenzia delle Entrate va in vacanza: ecco il calendario

Ansa, Roma, ALESSANDRO DI MARCO

Nei mesi estivi anche il Fisco va in vacanza, e quest’anno la pausa dura qualche settimana in più rispetto al passato. Nei mesi scorsi, infatti, il calendario delle scadenze fiscali si ferma dal 1° al 20 agosto, in base a quanto stabilito dal decreto legge n.16 del 2012, disciplinato all’articolo 3-quater. Le scadenze che cadono in questo periodo vengono automaticamente rinviate al 20 agosto, che quest’anno è sabato. Lo spostamento per il 2022 quindi nella data del 22 agosto: entro questo giorno si possono effettuare gli adempimenti previsti, senza che vengano applicate sanzioni e maggiorazioni. Quest’anno però, oltre alla solita tregua di agosto, si aggiunge la sospensione dell’invio delle lettere di compliance e di avviso di controllo automatizzati delle dichiarazioni e dell’Iva.

A settembre si torna a lavoro e c’è da fare la dichiarazione dei redditi

Bisogna essere a conoscenza del fatto che i rischi ci sono le multe salate e di diversa natura. Perché se entro 90 giorni dalla scadenza (30 settembre o 30 novembre, a seconda del regime fiscale a cui si è assoggettati) le conseguenze possono essere sia penali che amministrativi. Su quest’ultimo fronte, si può essere costretti a pagare dal 120 per cento al 240 per cento delle imposte dovuta. Nel penale invece si va a finire se il carico fiscale da pagare supera i 50mila euro, con una reclusione che arriva anche fino a 4 anni di carcere nell’evenienza in cui l’evasione sia accertata e non venga riconosciuta una dimenticanza. In quest’ultimo caso la sanzione è diminuita.

 

 

Edoardo Corasaniti

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