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Economia

Scorte di gas in sofferenza, quali sacrifici ci attendono dopo settembre

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Massimiliano Ciancaglioni

L’Aie ha elencato una serie di raccomandazioni per l’Europa sul gas: cosa bisogna fare per risparmiare

Nel caso in cui Mosca decidesse di chiudere i flussi dei suoi gasdotti verso l’Europa si andrà incontro ad ogni modo a scenari pesanti e situazioni complicate. E non basterà puntare su fonti alternative, ma occorrerà far leva sui risparmi energetici importanti (circa 12 miliardi di metri cubi da qui a ottobre per affrontare l’inverno) e la riduzione di consumo costerà dei sacrifici ai cittadini.

Nel report stilato l’Agenzia internazionale dell’energia (Aie) calcola che lo sforzo è confrontabile con la chiusura del gas per 36 milioni di famiglie. Il direttore dell’Agenzia, Fatih Birol sostiene: “L’Europa è costretta ad operare in un costante stato di incertezza per quanto riguarda le forniture russe e non possiamo escludere un taglio completo, per cui è molto meglio adottare i passi necessari e prepararsi per l’inverno”.

Gas, le raccomandazioni dell’Aie

Nel caso in cui il gasdotto Nord Stream riprendesse a flussi ridotti dopo il 21 luglio, l’Europa avrebbe bisogno di procedere a riempire gli stoccaggi al 90% entro l’1 ottobre per coprire tutto l’inverno. Sarò quindi molto importante ridurre i consumi e riversare il gas risparmiato negli stoccaggi per far fronte ai tagli di Putin. Occorre un risparmio di 12 miliardi di metri cubi: “abbastanza per riempire 130 navi di gnl”.

Per ora in Germania hanno chieste all’industri più energivora di ridurre i consumi e toccherà poi alle imprese fare sacrifici. Secondo l’Aie una delle azioni da intraprendere è quella di introdurre piattaforme d’asta per incentivare gli utenti di gas industriale dell’Ue a ridurre la domanda. Un’altra è l’aumento temporaneo di produzione di carbone e petrolio, e il dispiegamento di fonti a basse emissioni di carbonio.

Un’altra raccomandazione dell’Aie riguarda un maggior coordinamento tra gli operatori del gas e dell’elettricità in tutta Europa, concludendo i contratti di solidarietà previsti dall’Ue per i piani di emergenza.

 

 

Massimiliano Ciancaglioni

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