L’Inps ha illustrato i dati del rapporto sugli stipendi al Parlamento: alcuni numeri spaventano davvero
Le statistiche sugli stipendi dei lavoratori italiani mettono effettivamente i brividi. E’ doloroso constatare come un lavoratore su tre guadagni attraverso la propria professione come guadagnerebbe se incassasse il Reddito di Cittadinanza. Questo è quanto emerge dalla relazione annuale dell’Inps, illustrata ieri al Parlamento da Pasquale Tridico.
Il presidente dell’Istituto di previdenza sociale ha assicurato che il 28% dei lavoratori guadagna meno di 780 euro al mese, che rappresenta la soglia massima del reddito di cittadinanza riconosciuta a un single. Si parla di 4,3 milioni di lavoratori che, come ha spiegato Tridico, “guadagna meno di 9 euro lordi l’ora”.
Egli ha poi fatto sapere che c’è inoltre una forte disparità sulla distribuzione dei redditi. Queste le sue parole: “Il 10% dei dipendenti a tempo pieno guadagna meno di 1.495 euro, il 50% meno di 2.058 euro e solo il 10% ha livelli retributivi superiori a 3.399 euro lordi”.
La categoria più discriminata è, come al solito, quella delle donne. Spiega ancora Tridico: “La loro retribuzione media nel 2021 è di 20.415 euro, inferiore del 25% rispetto alla corrispondente media maschile”. Le paghe basse vanno poi ovviamente a ripercuotersi anche sulle pensioni. Stando infatti ai dati del rapporto Inps, con 30 anni di contributi versati e un salario di 9 euro lordi l’ora, un lavoratore potrebbe avere una pensione a 65 anni di circa 750 euro.
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