Tanti Italiani sognano le pensioni minime a mille euro.
E il prossimo governo di centrodestra potrebbe trasformare questo sogno in realtà. Silvio Berlusconi in campagna elettorale ha promesso le pensioni minime a mille euro.
Le pensioni minime italiane sono veramente bassissime e i pensionati che hanno questo genere di pensione chiaramente non riescono ad andare avanti.
Chi beneficia della pensione minima riesce ad andare avanti se attorno ha una rete familiare di protezione che lo aiuta.
Altrimenti le cifre della pensione minima italiana sono talmente modeste che sono insostenibili. A settembre ci saranno le elezioni e il governo più probabile è proprio quello di centrodestra. Con il governo di centro-destra questa proposta fatta da Silvio Berlusconi potrebbe effettivamente trasformarsi in realtà. Tuttavia ci sono delle incognite. Portare le pensioni minime a mille euro avrebbe un duro impatto sui conti dell’INPS e secondo molti ci saranno delle resistenze. Ma le resistenze maggiori potrebbero provenire proprio dall’Unione Europea. Infatti l’Unione Europea monitora con grande attenzione i conti italiani.
L’Unione Europea ritiene i conti italiani profondamente in disordine e se dovesse arrivare la recessione chiederà probabilmente all’Italia delle politiche di rigore molto forte. Queste forti politiche di rigore probabilmente non riusciranno a conciliarsi con le spese sociali di cui il paese ha un disperato bisogno. Anche il progetto delle pensioni minime e mille euro potrebbe facilmente incappare nel veto dell’Unione Europea. Dunque se è vero che delle pensioni minime a mille euro sarebbero un elemento di grande importanza per tantissimi pensionati, bisognerà capire se il prossimo governo di centrodestra avrà lo spazio di manovra adeguato per trasformare questo sogno in una realtà.
Ma se l’Unione Europea dovesse mettersi di traverso gli italiani potrebbero anche perdere la calma. E’ questa sostanzialmente la visione del Fondo Monetario Internazionale. Infatti il Fondo Monetario Internazionale teme addirittura disordini sociali alla fine del 2022 o all’inizio del 2023. Non si tratta di tensioni sociali legati strettamente alla questione delle pensioni ma legati al fatto che in Italia c’è un divario tra ricchi e poveri troppo forte e che le forti condizioni di povertà di troppi milioni di Italiani rischiano di mettere in forse la stabilità sociale. Dunque anche se l’Europa chiederà il rigore, gli italiani in qualche modo pretenderanno di avere una mano per riuscire ad andare avanti.
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