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Reddito di Cittadinanza ad un passo dall’abolizione. Cosa accadrà dopo le elezioni

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Sabrina Pesce

Il Reddito di Cittadinanza sta per essere abolito: ecco cosa accadrà subito dopo le elezioni del 25 settembre., una volta che si sarà insediato in Parlamento il nuovo Governo.

Il Reddito di Cittadinanza è una misura che fin dalla sua introduzione ha raccolto le critiche di numerose forze politiche, in particolare, la destra. Per questa, infatti, la misura di sostegno al reddito in questione non fa altro che incentivare il fenomeno del parassitismo provocando allo stesso tempo una penuria di lavoratori con tutte le conseguenze del caso sull’intero sistema.

Alla luce di questo, dopo le elezioni del 25 settembre molto probabilmente la misura potrebbe essere rimpiazzata da un’altra sempre volta a contrastare la povertà. Il Reddito infatti sembra più che mai destinato ad essere abolito definitivamente.

Reddito di Cittadinanza ad un passo dall’abolizione

A tal proposito, la leader di Fratelli d’Italia, Gorgia Meloni, nel suo programma prevede l’abolizione della misura che sarà sostituita con il reddito di solidarietà. Questo sarebbe rivolto ai soggetti senza occupazione con età superiore ai 60 anni come anche alle famiglie in cui ci sono figli minori o con disabilità certificate. E’ chiaro dunque che dalla misura presente all’interno del programma elettorale di Fratelli d’Italia non c’è posto per i giovani anche se senza lavoro. Non a caso, una delle critiche che maggiormente viene mossa al Reddito è proprio quella di favorire il parassitismo della fascia di popolazione più giovane che difatti finisce per preferire di beneficiare del reddito anziché lavorare.

Senz’altro, la misura così come pensata dal Movimento 5 Stelle necessita di essere rivista e migliorata in alcuni punti. Tuttavia, dopo le elezioni del 25 settembre il rischio sempre più reale è che la misura sia abolita in maniera definitiva soprattutto se a insediarsi in Parlamento sarà il centrodestra. Ad ogni modo, è chiaro che anche qualora si decidesse per la sua abolizione, si dovrà in ogni caso procedere con l’introduzione di altre misure di welfare volte ad aiutare le famiglie che versano in condizioni economiche precarie. Soprattutto a causa dell’attuale crisi energetica, infatti, per molte è diventato estremamente difficile riuscire ad arrivare a fine mese e stare dietro a tutte le spese che incombono pesando in maniera sembra più incisiva sulle loro tasche.

Sabrina Pesce

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