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Stipendio e pensione pignorati, cosa accade davvero

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Federica Pollara

Quando non si riesce a pagare il proprio debito con un istituti di credito, questo può pignorare non solo i beni fisici come la casa, ma anche buste paga e pensioni.

Il peggior incubo di un cittadino è vedersi pignorati i propri beni; purtroppo quando non si riescono a saldare i propri debiti, le banche possono anche procedere al pignoramento delle proprietà, compreso il reddito.

Stipendio e pensione pignorati, cosa accade davvero

Possono essere pignorati sia stipendi che pensioni, ma soltanto in parte. Vediamo insieme cosa succede per ogni singolo caso.

È il Decreto Legge 83/2015 che regola i limiti di pignorabilità; la cifra viene calcolata in rapporto alla quota dell’assegno sociale. Per questo 2022 l’INPS ha fissato l’importo dell’assegno sociale a 468,10 euro.

Secondo l’art. 13 del DL in questione, una parte della pensione o della busta paga non può essere pignorata, per assicurare un reddito al soggetto incriminato. La quota impignorabile è fissata al valore dell’assegno sociale aumentato della metà. Il resto della pensione/stipendio è pignorabile solo per 1/5.

Pignoramenti: diversi in base al caso. Cosa vi rimane in mano

Il pignoramento può avvenire direttamente sul conto corrente. In questo caso se l’accredito sul conto avviene prima del pignoramento, la banca può sottrarre un importo superiore al triplo dell’assegno sociale; il resto del patrimonio è pignorabile a metà.

Stipendio e pensione pignorati, cosa accade davvero

Se l’accredito è successivo o contemporaneo al momento del pignoramento, l’istituto di credito può pignorare somme per un limite entro l’importo dell’assegno sociale più la sua metà. L’eccedente sul conto può essere sottratto soltanto per un quinto.

Purtroppo anche la disoccupazione Naspi può essere pignorata, ma solo in pochi specifici casi determinati dalla legge. Nel caso in cui ciò avvenga, la somma viene trattenuta direttamente dall’INPS, ma può essere pignorato soltanto il guadagno eccedente a 672,10 euro, ovvero il valore dell’assegno sociale più la metà.

Se il pignoramento avviene dopo l’accredito dell’indennità di disoccupazione sul conto corrente, è il momento delle brutte notizie: in questo caso potreste rischiare di perdere tutte le somme sul conto.

Federica Pollara

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