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Caldaie e stufe, a quali norme dovremo stare attenti questo inverno

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Massimiliano Ciancaglioni

Sono state stabilite nuove regole per l’uso di caldaie e stufe: di cosa si tratta e dove bisogna rispettarle

Andiamo a vedere in cosa consistono e a chi sono rivolte le nuove leggi sull’uso di stufe, camini e caldaie, ma anche come cambiano a livello nazionale e regionale. Per via della crisi energetica ed economica, sono state infatti definite nuove norme per l’uso di questi apparecchi nel 2022-2023, ma vediamo nel dettaglio di che si tratta.

Caldaie e stufe

Le nuove leggi per l’uso di stufe e caldaie a gas, legno o pellet, prevedono che lo scarico di tutti i nuovi impianti termici vadano a tetto tramite apposite canne fumarie sia in edifici mono che plurifamiliari. Sono previste delle deroghe a tale disposizione, a patto che si installino impianti a condensazione, convenzionali di classe 5 NOx o adeguati alla normativa europea EcoDesign.

Caldaie e stufe, tutte le norme regione per regione

Il posizionamento del terminale deve avvenire secondo le norme UNI 7129 parte 3. Per quanto riguarda stufe e camini, è possibile farne uso dalle 3 stelle in su e gli apparecchi con classe di qualità inferiore possono essere accesi solo in caso siano l’unica fonte di riscaldamento dell’abitazione. Per i generatori di calore a biomassa legnosa almeno 2 stelle per il 2022 e 3 per il 2023.

Sono previsti anche nuovi limiti e orari per l’accensione dei riscaldamenti a livello nazionale. La riduzione è arrivata a un’ora al giorno e a 15 giorni per il periodo invernale. A seconda però delle condizioni climatiche, ai Comuni è permesso di autorizzare l’accensione degli impianti termici a gas anche al di fuori dei periodi stabiliti, ma sempre per una durata ridotta.

In Piemonte è stato deciso il divieto di adottare stufe con potenza nominale sotto i 35 kW e con classe inferiore alle 4 stelle. In Emilia Romagna i divieti si applicano esclusivamente sotto i 300 metri di altitudine. In Lombardia e in Veneto, per gli impianti con potenza inferiore a 25 kW è previsto l’obbligo di impiego di un combustile certificato conforme alla classe A1.

Massimiliano Ciancaglioni

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