Conviene davvero tenere soldi contanti in casa? Ecco cosa dicono i dati ufficiali degli ultimi anni e qual è il comportamento degli italiani.
Per raccolta bancaria s’intende l’insieme delle attività di raccolta di risparmio tra il pubblico, unitamente alla concessione del credito. I dati che la riguardano, mostrano come gli italiani si siano adattati profondamente agli importanti cambiamenti che il Paese ha vissuto in questi ultimi anni. La raccolta diretta di Unicredit, nel 2021, è cresciuta del 3.5%.
Banco BPM ha registrato un incremento delle somme depositate sui conti correnti e conti depositi del 5.1%, arrivando a 105 miliardi di euro. Se in questi ultimi anni c’è stato un aumento della raccolta bancaria, la Banca d’Italia avverte che, dopo i massimi registrati nel 2012, gli importi che i cittadini depositano in banca sono in costante diminuzione.
Verrebbe dunque da sospettare che gli italiani, spaventati dal rischio di insolvenza della propria banca o di un collasso finanziario, abbiano iniziato a tenere i soldi contanti in casa. Questa scelta presenta sicuramente due rischi. Il primo è che l’inflazione eroda il potere d’acquisto dei soldi detenuti in casa.
L’ISTAT misura ogni mese la variazione di potere d’acquisto comunicando il tasso di inflazione ed i dati Numero indice prezzi al consumo FOI, che è l’acronimo di famiglie, operai ed impiegati. Ad esempio, 10.000 lire nel 2000 garantivano un potere d’acquisto per 6,71 euro, mentre nel 2020 si scende addirittura a 5,16.
Se con la stessa quantità di soldi ci si può comprare sempre meno beni e servizi con il passare del tempo, ne conviene che forse detenere i contanti potrebbe non essere la migliore scelta. Oltre a questo, c’è il rischio che un furto in casa possa portare ingenti danni al proprio patrimonio: in Italia il dato medio è di 7.1 furti ogni mille famiglie.
I maggiori consulenti delle piattaforme di trading continuano a proporre strumenti di investimento tradizionale. Di solito, si mostrano le possibilità di guadagno nel detenere una parte dei propri soldi in contanti ed il rimanente in azioni e obbligazioni. Ciò che è successo sui mercati finanziari nel 2022 imporrebbe però una riflessione ai consumatori.
Lo scorso anno, l’industria tecnologica statunitense ha lasciato sui mercati oltre 7.000 miliardi di dollari di valutazioni. Diverse aziende hanno già annunciato un piano di ristrutturazione, provvedendo a licenziare una parte dei dipendenti. I consumatori si dovrebbero dunque chiedere: quali sono le previsioni nel breve e lungo periodo?
Chi preferisce rimanere al di fuori del settore bancario e finanziario, potrebbe valutare l’investimento in oro ed argento, selezionando con cura l’eventuale azienda che si occuperà della custodia. Bankitalia aggiorna costantemente l’elenco dei rivenditori autorizzati, a cui si può chiedere il certificato di autenticità, oltre a conservare lo scontrino.
*Disclaimer: Le informazioni contenute in questo articolo non costituiscono sollecitazione al pubblico risparmio e non sono volte a promuovere alcuna forma di investimento o commercio, né a promuovere o collocare strumenti finanziari o servizi di investimento o prodotti/servizi bancari/finanziari.
Se il bollo dell'auto lo paga la tua banca si ha un duplice effetto e…
Ci sono diversi errori che si possono compiere durante l'acquisto della prima casa. Ecco come…
Cosa ci porterà il mese di aprile? Sicuramente le sorprese non mancheranno, soprattutto nelle bollette…
Buona notizia per i cittadini italiani. Ora al supermercato arrivano i prezzi ribassati su tutti…
Non siamo ancora fuori dall'emergenza e presto potremmo trovarci a dover spendere ancora più di…
Acquistare le caldaie a gas non conviene più: ecco quali sono le motivazioni per cui…