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Valanga di lettere dall’Agenzia delle Entrate, cosa ha provocato la reazione del Fisco

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Sabrina Pesce

Dall’Agenzia delle Entrate stanno arrivando valanghe di lettere. Ecco cosa c’è alla base della reazione del Fisco.

Per evitare problemi con il Fisco è importante sapere cos’è che può provocare la sua reazione. Proprio in questo periodo, difatti, sta arrivando una valanga di lettere dall’Agenzia delle Entrate.

La sua reazione scatterà, in particolare, nel momento in cui ci sarà l’omissione della dichiarazione Iva. Questa, in particolare, è attesa entro il 29 luglio per cui è fondamentale rispettare tale scadenza. In caso contrario, infatti, scatteranno gli avvisi bonari da parte dell’Agenzia nei confronti di coloro che non hanno ancora inviato la dichiarazione Iva riguardante l’anno 2021. Questi peraltro saranno recapitati anche in presenza di invio sprovvisto del quadro VE. I soggetti che non hanno adempiuto alla predetta scadenza saranno scovati mediante un meccanismo di confronto dati. Questi riguarderanno, nello specifico, le fatture elettroniche nonché le prestazioni rese e ricevute. Va da sè che nel caso in cui l’Agenza dovesse individuare delle anomalie in seguito a questi controlli, procederà a dare comunicazione al contribuente in questione e dunque sollecitare  l’adempimento della presentazione della predetta dichiarazione.

Ad ogni modo, qualora si dovesse ricevere l’avviso in esame, il contribuente potrà procedere con la richiesta di ulteriori informazioni da parte dell’Agenzia delle Entrate che riguardino la propria situazione fiscale in modo tale da poter fornire anche elementi utili da comunicare alla stessa. Per quanto riguarda, coloro che inviano la dichiarazione entro la scadenza fissata per il 29 luglio, invece, è prevista la possibilità di ricorrere al ravvedimento operoso. Questo consentirà in particolare di pagare un maggior numero di sanzioni. A tal proposito, però, va specificato che la procedura in esame non è applicabile nel momento in cui si sia già provveduto alla notifica degli atti di liquidazione o anche relativi all’accertamento. Non solo, il divieto è previsto anche quando è stata già inviata e dunque ricevuta dal contribuente, la comunicazione dopo i controlli eseguiti dall’Agenzia. Alla luce di questo, è chiaro che la scelta migliore è quella di adempiere alla scadenza in esame entro il termine fissato poiché, come abbiamo visto, in questo modo si eviterà di far scattare la reazione del Fisco.

Sabrina Pesce

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