Quale impatto sui mutui con un ulteriore rialzo dello 0,75% dei tassi di interesse Bce? Con la riunione del 27 ottobre, il tasso è al 2% e il rischio per rate sempre più alte cresce.
Cosa sta per accadere ai mutui con l’avvenuto aumento dei tassi Bce dello 0,75? Il quesito è di stretta attualità considerano che nell’incontro del 27 ottobre, a Francoforte Lagarde e il Consiglio hanno annunciato un altro intervento shock sul costo di finanziamento in Eurozona, il terzo consecutivo. Ora i tassi di interesse sono arrivati al 2,0%.
L’inasprimento di politica monetaria senza precedenti della Banca centrale europea sta scuotendo, seppure in modo indiretto, anche il settore mutui, appesantendo le rate soprattutto di chi ha stipulato contratti a tassi variabili. Cosa significa un nuovo rialzo dei tassi Bce di 75 punti base per i mutui fissi e variabili? Alcuni esempi e considerazioni.
La Bce ha aumentato i tassi di interesse di un altro 0,75% nella riunione di giovedì 27 ottobre, portando il tasso a un totale 2,0%, ovvero un livello molto elevato e cresciuto in tempi rapidissimi. Inoltre, non sono stati esclusi ulteriori interventi sul costo del denaro nei prossimi meeting. Quali effetti si innescheranno sui mutui? La previsione è di rate più pesanti per chi ha stipulato, o si accinge a farlo, un mutuo, specialmente se a tasso variabile. Bisogna innanzitutto ricordare che gli indici europei sui quali viene calcolato il tasso di interesse sono due: l’Eurirs, parametro di riferimento per fissare la quota di interessi che si paga con un mutuo a tasso fisso (stabilita, quindi, alla stipulazione del contratto). E poi l’Euribor, indice impiegato per i mutui a tasso variabile, che è il tasso medio delle transazioni finanziarie in euro tra le principali banche europee.
Proprio l’Euribor, dal quale si calcola il tasso di interesse di un mutuo variabile, è collegato alla politica monetaria Bce, nel senso che aumenta con un rialzo dei tassi della banca centrale. Il ragionamento alla base è il seguente: quando la Banca centrale interviene incrementando il suo tasso di riferimento, a crescere è anche il valore che le banche europee devono pagare quando prendono del denaro in prestito dalla Bce. Di conseguenza, le banche aumenteranno anche il costo per cittadini e imprese che chiedono prestiti e mutui. Quello che può succedere dopo le decisioni di Lagarde e dei suoi funzionari, quindi, è che le rate dei mutui a tasso variabile continuino a crescere, prospettando anche altri aumenti dei tassi Bce in futuro. Chi ha, invece, optato per un mutuo a tasso fisso e lo ha già stipulato, non vedrà cambiamenti nei pagamenti delle rate. Più attenzione, invece, dovrà prestare chi vuole accedere a un mutuo, poiché lo storico degli indici Euribor e Euris mostra chiaramente un balzo di entrami i tassi, fisso e variabile.
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