479 euro, il bonus “nero” che stiamo pagando senza saperlo

L’aumento dei prezzi causato dalla guerra costituisce un vero e proprio bonus nero per le famiglie: ecco quanto spenderemo in più

Le conseguenze del conflitto in Ucraina le sta pagando anche l’Italia e non in piccola misura. Per accorgersene basta vedere i prezzi dei supermercati.

Il paragone con la spesa dei tempi antecedenti al conflitto è effettivamente impietoso. Prendendo in considerazione tutti gli aumenti e quindi non solo quelli di genere alimentare, il conflitto costa ad ogni famiglia 929 euro. A dimostrarlo è uno studio della Cig di Mestre riportato su Il Giornale. Si tratta di una stangata vera e propria, tra gas, energia elettrica, benzina e cibo.

La cifra totale degli aumenti per famiglia

La stima del valore dei rincari partendo dai dati Istat di aprile ha portato Assoutenti ad affermare che le famiglie devono spendere almeno 479 euro in più in media. “Proprio il forte incremento dei listini nel comparto alimentare ha portato, secondo gli stessi dati Istat, ad una forte riduzione dei consumi alimentari da parte delle famiglie, che si sono ridotti del 6% rispetto al 2021”.

Tra i rincari più evidenti c’è quello dell’olio di girasole, il che è normale perché il primo paese per produzione è proprio l’Ucraina, che ne ha ora ovviamente interrotto l’esportazione. Sostanziosi anche gli aumenti del prezzo della farina, salita del 17% e della pasta con il 14%. Non è possibile non notare anche l’aumento di un prodotto come il burro, dovuto soprattutto alla bassa disponibilità del mais. In generale è stimato un aumento medio del 6,4% per cibi e bevande, e se la guerra dovesse continuare saranno inevitabili ulteriori aumenti.

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