Mutui sulle case, perché rischiamo di essere travolti

Le nuove misure annunciate dalla Banca Centrale Europea andranno ad avere un impatto inevitabile sui mutui e a pagare saranno sempre i cittadini.

La Bce ha deciso di cambiare le carte in tavola ed ha annunciato che da Luglio tutti i paesi dell’UE dovranno procedere con un percorso di normalizzazione della politica monetaria. Il via è segnato per Luglio 2022 e la prima cosa a cambiare saranno i tassi d’interesse, invariati dal 2011.

I tassi saliranno allo 0,25% ma nei prossimi mesi continueranno ad aumentare. La nuova politica, volta ad aumentare il costo della moneta e che impone dunque un rallentamento al circolo della stessa in tutta Europa ha già palesato i primi risultati: nelle scorse settimane sono già aumentati i tassi fissi.

È qui che andiamo a parlare di mutui sulla casa. In particolare ha subito un drastico cambiamento l’IRS (Euro Interest Rate Swap), l’indice utilizzato per determinare il tasso di interesse per i mutui a tasso fisso. Questo è cresciuto dallo 0,39% al 2%. Un aumento vertiginoso.

Futuro nero per i mutui? Ecco cosa implicano le decisioni della Bce

Stefano Grassi, presidente della società di mediazione creditizia Affida ha dichiarato: “I tassi sui mutui erano ai minimi storici da otto-dieci anni. Detto questo, in pochi mesi abbiamo visto salire alle stelle il tasso di inflazione. Un anno fa si attestava all’1,3%; a dicembre 2021 era più che raddoppiato e pari al 3,1%, oggi è al 6,5%”.

Probabilmente aumenterà anche l’Euribor, aggiornato giornalmente e che definisce il tasso medio per qualsiasi transazione finanziaria tra le banche europee. A questo punto diventa difficile, al momento della stipulazione del mutuo, la scelta tra tasso fisso o variabile. Negli ultimi mesi molti avevano deciso il tasso variabile a quello fisso, ma le nuove mosse della Bce potrebbero portare ad una nuova inversione di trend.

La situazione, in Italia, è la seguente, descritta dagli ultimi Dati Statistici: “A fronte di un numero complessivo di mutui pari a più di 396.000 nel 2019, e poco più di 363.000 nel 2020, il 2021 ne fa registrare oltre 448.000, con un incremento pertanto di oltre il 23% rispetto all’anno precedente e di circa il 13% rispetto al 2019″.

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