Prezzo dei carburanti, l’8 luglio è la data dell’incubo

I prezzi dei carburanti sono risaliti alle stelle, e le previsione non lasciano ben sperare: cosa ha in programma il Governo

Con l’ultimo aumento dei prezzi della benzina siamo tornati alla difficile situazione di inizio marzo, infatti il costo è tornato a superare i 2 euro al litro. Se il governo non fosse intervenuto con il taglio delle accise a 30 centesimi al litro a questo punto saremmo a cifre record. Eppure questo taglio non rappresenta una misura permanente.

Infatti la data in cui scade l’intervento del governo è quella del prossimo 8 luglio. Lo scenario attuale non permette però al governo di rimuovere questo taglio perché le tensioni sui prezzi non accennano minimamente a placarsi. Ecco perché Draghi da tempo si sta muovendo per la proroga di questo provvedimento.

Prezzi carburanti: cosa accade dopo l’8 luglio

Ma tutto ciò non è ancora sufficiente e da più parti arriva la forte richiesta di un intervento più serio in vista dei mesi estivi. La richiesta è stata portata avanti dal Partito democratico, che ha proposto un tetto dei carburanti per 60 giorni. Per l’attuazione sarò necessario un Dpcm che vada a stabilire un prezzo massimo oltre il quale non si potrà andare.

La proposta è presente tra gli emendamenti del decreto Aiuti e il testo prevede che il ministro della Transizione ecologica, insieme all’omologo dello Sviluppo economico, definisca “per i successivi sessanta giorni un prezzo massimo per la vendita dei carburanti, secondo modalità e criteri definiti con decreto del Ministro della transizione ecologica da emanare entro quindici giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto”.

Stando agli ultimi dati sui prezzi dei carburanti, la benzina al self service è arrivata a 2,043 euro al litro, con i diversi marchi compresi tra 2,038 e 2,069 a litro. Al servito la media è invece di 2,167 euro al litro. Il diesel è 1,972 al self service e 2,102 al servito.

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