Bollette, arrivano 657 euro da pagare. La verità che il Governo non dice

In arrivo una nuova stangata con le bollette di luce e gas: quale sarebbe la soluzione migliore ma difficile da perseguire

Dal prossimo 1 luglio per le famiglie italiane si prepara una nuova batosta da 657 euro all’anno. Ad affermarlo è il Codacons, che commenta le previsioni di Nomisma sui prossimi aumenti per quanto riguarda la bolletta di gas e luce. Il Codacons spiega: “Se saranno confermati i rincari del 17% per la luce e del 27% per il gas, a partire dal prossimo luglio ogni singola famiglia dovrà mettere in conto una maggior spesa per le forniture di energia per 657 euro”.

“Una mazzata che va ad aggiungersi ad altri aumenti di spesa per le bollette. Per questo motivo. Per questo motivo riteniamo insufficienti i provvedimenti fin qui adottati dal Governo, e ribadiamo l’esigenza di tornare a prezzi amministrati dell’energia”, ha concluso l’associazione.

Bollette, la soluzione di Tabarelli

Come ormai è noto il taglio delle forniture di gas da parte della Russia comporterà dei rialzi non da poco per le bollette, e c’è inoltre il rischio concreto di un’interruzione totale dei flussi, a fronte del quale andrà considerato anche un razionamento. Lo ha spiegato Davide Tabarelli, presidente di Nomisma energia, all’Adnkronos: “E’ un’arma da utilizzare con estrema delicatezza e sulla quale serve preparare la gente. Si tratta di un’azione importante che inizierà a calmierare i mercati”.

Tabarelli ha proseguito: “Ero preoccupato mentre adesso ce l’ho con i mercati, con la finanza, gli dobbiamo dare subito la cosa peggiore, che è il razionamento. Facciamo vedere che siamo capaci, distruggiamo la domanda. Poi vedremo cosa fare”. Il presidente di Nomisma energia afferma che serve “una strategia aggressiva e non più passiva, portata avanti tutti assieme in Europa, preparandoci al peggio anche per l’inverno. Terremo la gente al caldo, perché bisognerà razionare l’energia per i condizionatori e servirà aiutare i poveri sulle bollette, come già è stato fatto”.

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