Siccità, il premier Draghi costretto a dichiarare lo Stato di Emergenza: cosa cambia nei prossimi giorni

Il Governo si sta muovendo per far fronte al problema siccità: ecco gli interventi previsti da Mario Draghi

La questione siccità è lontana dall’essere risolta e ora il Governo si trova costretto a dichiarare lo stato di emergenza. E’ stato convocato il Consiglio dei ministri con un ordine del giorno molto preciso, ovvero “Deliberare lo stato d’emergenza per la siccità nelle aree maggiormente colpite”. Parliamo di queste regioni: Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Piemonte e Veneto.

Questo sono le regioni che hanno richiesto lo stato di emergenza. Oggi è arrivata quindi la conferma che l’esecutivo ha deciso di accelerare prima che la situazione possa diventare davvero drammatica in alcune aree del Paese, ma era tutto abbastanza preventivabile. Ma andiamo quindi a vedere cosa cambia ora con lo stato d’emergenza.

Siccità, il piano di Draghi

In questo caso è la Protezione civile ad acquisire poteri sul territorio e potrà anche decidere di razionare l’acqua, oppure utilizzare delle risorse economiche stanziate per questa situazione momentanea. Il Governo pensa intanto anche a un’altra ipotesi, ovvero quella di nominare un commissario straordinario per la siccità, come accaduto con Arcuri e Figliuolo per il Covid. A questa figura spetterebbe il compito di occuparsi dell’emergenza per i prossimi anni.

Il nome più accreditato al momento è quello di Fabrizio Curcio, capo della Protezione Civile. Il Governo Draghi ha piena consapevolezza che quello della siccità è un problema da risolvere con soluzioni a breve termine (con il razionamento dell’acqua) e a lungo termine, andando magari ad ammodernare il sistema idrico nazionale, caratterizzato da una quota percentuale di perdita d’acqua altissima.

Draghi ha messo sul tavolo già un miliardo e mezzo per far fronte alla problematica degli acquedotti, e nuovi investimenti verranno fatti anche in futuro. AL momento però la strada più veloce appare proprio quella del razionamento.

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