La Banca d’Italia ci spiega perchè in 5 mesi Putin ci ha messo spalle al muro

Nell’arco di 5 mesi Putin è stato in grado di metterci letteralmente con le spalle al muro. Ecco come ha fatto secondo la Banca d’Italia.

Durante un discorso all’Associazione bancaria italiana, Abi, Ignazio Visco ha reso noti i motivi per cui Putin sia riuscito a metterci con le spalle al muro, in soli 5 mesi, causando le conseguenze che sono oggi sotto gli occhi di tutti e che non accenneranno a diminuire.

In particolare, secondo il Governatore di Bankitalia il nostro Paese è a rischio recessione nel caso in cui la Russia decidesse di interrompere le forniture di gas. In tal caso, infatti, si assisterebbe ad una serie di ripercussioni che colpirebbero, in particolare, i settori del commercio estero. Non solo, a farne le spese sarebbe anche la fiducia degli italiani nel futuro. In un simile contesto, infatti, crescerebbe un sentimento di incertezza che non fa di certo bene all’intero sistema economico. Der reso, è evidente che l’attuale tensione geopolitica sta impattando in maniera devastante sull’economia italiana come anche su quella tedesca. Questo è causato dal fatto che tanto l’Italia quanto la Germania sono fortemente dipendenti dal gas russo.

A tal proposito, Visco ha dichiarato che la guerra in Ucraina ha causato incertezza su tutta l’economia mondiale con gravi conseguenze sugli scambi commerciali come anche sulla produzione manifatturiera. Il risultato è un’inflazione galoppante che è alimentata dal continuo aumento dei prezzi relativi alle materie prime. Ad ogni modo, il Governatore della Banca d’Italia ha affermato che qualora la situazione dovesse continuare, si interverrò rialzando i cosiddetti tassi ufficiali di circa 25 punti base durante la riunione prevista giovedì 21 luglio.  Oltre a ciò, Visco ha fatto sapere che la Bce è impegnata nella messa a punto di un programma che si propone l’obiettivo di tutelare l’Eurozona. Tuttavia, ha sottolineato che ogni intervento sarà efficace soltanto sarà condiviso dalle autorità fiscali al fine di seguire un percorso di riequilibrio finanziario. Ad essere più a rischio sono sicuramente le piccole banche che dunque hanno minori capacità di generare flussi di reddito in grado di coprire ogni rischio. Di conseguenza, Ignazio Visco ha consigliato loro di valutare in maniera tempestiva qualsiasi tipo di azione per superare una situazione di crisi.

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