Case fredde e coprifuoco, così il Governo cambia le nostre vite

Arrivano aggiornamenti per quanto riguarda gli interventi del Governo sul tema dei riscaldamenti. 

C’è non poca preoccupazione per quanto riguarda la carenza di Gas. I dubbi sono soprattutto per l’autunno e l’inverno. La richiesta giornaliera è di 155 milioni i metri cubi e la disponibilità è di 195 milioni di metri cubi. Di questo passo sarà necessario destinare tutto il gas inutilizzato allo stoccaggio, almeno fino a fine anno.

Nei prossimi mesi la Russia potrebbe decidere di ridurre ulteriormente gli approvvigionamenti di gas. Il Ministero della Transizione ecologia potrebbe agire con delle misure specifiche per abbassare i consumi industriali e domestici. Il Governo, inoltre, potrebbe mettere anche il tutto in stato di allarme.

La Russia ha già ridotto di un terzo, le forniture di gas in Italia. A comunicarlo è anche l’Eni, in una nota: “Gazprom ci sta fornendo 21 milioni di metri cubi al giorno, rispetto ai circa 32 milioni che ci forniva. Eni fornirà ulteriori dettagli nel caso in cui ci siano nuove e significative variazioni di flussi”. La Russia, dunque, ha già provveduto al taglio di forniture dirette all’Italia.

Il Governo potrebbe attuare una politica diversa per quanto riguarda l’utilizzo del Gas. Il primo passo è quello di invitare le industrie a limitare i consumi, attraverso il trasportatore Snam. Nel caso in cui il Governo decida di attuare il piano pre emergenziale, toccherà agli operatori emanare misure per il risparmio di materie energetiche. Riducendo la domanda totale e utilizzando, per gli impianti industriali, combustibili alternativi.

Secondo quanto riportato da Il Messaggero, ci sarebbe già un piano operativo in caso di stato di allarme. Per quanto riguarda l’utilizzo del gas nelle città, è previsto di abbassare nelle case due gradi di temperature dei climatizzatori e dei teleriscaldamento. Fino a 19 gradi per i termosifoni e fino a 27, nel caso di condizionatori estivi. Inoltre, è prevista anche la riduzione dell’orario di accensione. Come ultima ipotesi, infine, è prevista anche una riduzione dell’impianto illuminazione nelle città.

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