Bonus 200 euro in ritardo, e arrivano i primi problemi

Aggiornamenti per quanto riguarda il bonus 200 euro. Per molte categorie arriverà in ritardo, un vero problema per le famiglie italiane.

Problemi per il riconoscimento una tantum di 200 euro, previsto dal Governo Draghi per aiutare i cittadini in difficoltà. Il bonus è stato introdotto a seguito dei rincari sulle bollette e agli aumenti dei prezzi degli ultimi mesi. Ci sono, però, alcune categorie di lavoratori che riceveranno il bonus in ritardo, ecco tutti i dettagli.

Non ci sono novità per quanto riguarda il bonus 200 euro per i lavoratori autonomi con partita Iva. A differenza delle altre categorie, non si conoscono ancora le modalità di erogazione del riconoscimento una tantum.

Stanziati 500 milioni di euro per questo bonus, da riconoscere alla maggior parte dei lavoratori, anche quelli autonomi e professionisti. Nel testo del Decreto Aiuti, pubblicato in Gazzetta ufficiale il 17 maggio, non viene specificato l’importo del bonus a chi ha partita Iva e in quali modalità dovrà essere erogato. La sottosegretaria al Ministero dell’Economia, Maria Cecilia Guerra, un mese fa aveva affermato: “Mi auguro che non ci sia una disparità tra i lavoratori autonomi e gli altri beneficiari”. Il rischio, però, è che questa categoria possa ricevere il bonus in ritardo. Si attendono, infatti, i criteri e le modalità per la concessione del bonus 200 euro con i principi di divisione, delle risorse stanziate, per autonomi e professionisti.

Bisognerà attendere ancora un po’ di tempo prima di capire in che modo sarà possibile richiedere il bonus. Intanto sono emerse alcune ipotesi e indiscrezioni per quanto riguarda l’erogazione dell’indennità. Un vero problema per tutti i professionisti e per i possessori di partita Iva che non potranno ancora beneficiare di questo riconoscimento una tantum.

Intanto emergono le prime notizie sulle possibili erogazioni del bonus e sui requisiti richiesti alle partite Iva. 

Secondo alcuni, per esempio, le partite Iva dovranno inviare una richiesta per ricevere il bonus, probabilmente alle casse pensionistiche di riferimento. Il requisito è quello di essere iscritti alle gestioni previdenziali dell’Istituto nazionale della previdenza sociale oppure agli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza.

Ovviamente è confermato anche il requisito Isee di 35 mila euro, per l’anno 2021. Inoltre, per ricevere il bonus, la partita Iva deve essere attiva con almeno un versamento nella cassa previdenziale.

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