Economia di Guerra, cosa può accadere dopo Draghi

Ecco cosa può succedere dopo Draghi. Economia di guerra, tutte le possibili ripercussioni per il nostro paese.

Gli ultimi aggiornamenti riguardo la guerra in Ucraina e le conseguenze per l’Italia sulle materie prime. Ecco come si sta preparando l’Europa.

L’azienda russa Gazprom ha tagliato le forniture di gas all’Italia. Secondo l’ultimo report di Eni, il trasporto si è ridotto di un ulteriore terzo. Anche in Germania è accaduto lo stesso, con i livelli di due terzi inferiori alla media stagionale. Da capire, dopo l’apertura tra qualche giorno del gasdotto Nord Stream 1, se le forniture sarà sospese a tempo indeterminato oppure è solo momentanea. In molti ipotizzano per la prima ipotesi. Nella giornata di martedì, intanto, il prezzo del gas è salito vertiginosamente alle stelle. Una situazione insostenibile per le famiglie e tutte le aziende industriali europee.

È già attivo in Germania il piano straordinario d’emergenza, nel caso in cui lo stop della fornitura di gas russo dovesse proseguire ed essere definitivo. Ecco in cosa consiste il razionamento di gas in Germania: la priorità ad ospedali e servizi di emergenza, successivamente alle famiglie e poi alle imprese. Uno scenario che anche l’Italia sarà chiamata a sviluppare in caso di grande emergenza.

Ad oggi senza il gas russo, nessun altro fornitore può soddisfare le richieste dell’Italia e di altri paesi europei. Non ci sono alternativa nel breve termine anche se paesi come Algeria e Libia hanno tutto per poter aumentare le loro forniture anche se, per questo, serviranno anni.

In piena estate i paesi europei, solitamente, accumulano scorte di gas in previsione dell’autunno e dell’inverno. Questa volta, però, l’obiettivo di Vladimir Putin è quello di chiudere i rubinetti del gas. Una situazione davvero grave che potrebbe presto precipitare nei prossimi mesi. Qualora la Russia, infatti, azzerasse la fornitura di gas ai paesi dell’Europa non ve ne sarebbe abbastanza per soddisfare la domanda.

Per questo la Germania si sta preparando al peggio visto che sta attuando già delle misure di razionamento. Una serie di norme, come quella di dimezzare l’illuminazione pubblica, abbassare i gradi dei riscaldamenti e chiudere in anticipo di negozi (entro le 19 oppure le 23 per ristoranti, bar e pub).

In questo momento l’Italia guarda da spettatrice a questa situazione, visto che non sono previste norme del genere nel breve periodo.

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