Cartelle esattoriali, rateizzazioni più lunghe. Ma c’è anche una cattiva sorpresa

Con le nuove modifiche sono cambiate alcune regole per le cartelle esattoriali, ma non tutto è a favore del contribuente

Dal 16 luglio, grazie al decreto Aiuti, è diventato più facile ottenere una rateizzazione per poter pagare i debiti che vengono contestati dal Fisco con le cartelle esattoriali o tramite gli avvisi dell’Agenzia delle Entrate e dell’Inps. Il dl Aiuti ha infatti alzato l’importo limite del debito grazie a cui il contribuente può rateizzare il pagamento.

La richiesta è molto semplice e non serve nemmeno presentare una documentazione che attesti che si versi in un periodo di difficoltà economica. Se si va però a leggere la norma nel dettaglio, risulta evidente che il vantaggio è anche dalla parte del Fisco e non solo da quella del contribuente. Ma cerchiamo di capire perché e quali sono i punti a favore di entrambe le parti.

Cartelle esattoriali, cosa introducono le modifiche

I vantaggi del contribuente sono abbastanza chiari. Dal 16 luglio si possono rateizzare i debiti fino a 120mila euro senza presentare alcuna documentazione sulla propria situazione finanziaria. E’ inoltre possibile ottenere fino a 72 rate, ovvero sei anni. Alla presenza di questi casi, l’accoglimento della richiesta avviene in maniera automatica e il limite di 120mila euro è riferito a ogni singola istanza di rateazione.

La nuova modulistica è stata pubblicata dall’Agenzia delle Entrate qualche giorno fa. Viene alzato anche il numero di rate che, se non pagate, fanno decadere la rateazione. Si passa infatti dalle 5 precedenti a 8 rate, anche non consecutive, il cui mancato pagamento porta alla decadenza della rateazione. Le 5 rate sono in essere per le richieste dal 1 gennaio 2022 al 15 luglio 2022.

Ma cosa accade se non si paga. Ecco qui che ci sono dei punti a favore del Fisco. Infatti, in caso di decadenza per inadempienza della rateazione, non ci sarà più la possibilità di richiedere nuovamente la rateazione, al contrario di quanto si concedeva prima.