Elezioni anticipate a settembre: ecco cosa voleva fare Draghi e si è dovuto fermare

A causa delle Elezioni anticipate a settembre, Mario Draghi ha dovuto rinunciare a delle misure che avrebbe voluto attuare. Scopriamo insieme di quali si tratta.

La caduta del Governo ha inevitabilmente condotto ad elezioni anticipate a settembre. Questo ha peraltro costretto Mario Draghi a non poter attuare una serie di interventi che avrebbe voluto portare a termine ma che purtroppo hanno subito una battuta d’arresto.

La fine del Governo ha determinato in maniera inevitabile il blocco di alcune misure. Per molti infatti non è chiaro cosa potrà fare e non fare l’esecutivo prima che si verifichi l’insediamento del nuovo Governo. A tal proposito, il Governo dimissionario va precisato che quest’ultimo continuerà a lavorare soltanto su quelli che sono gli affari correnti e duqnue sui provvedimenti urgenti. Nello specifico, si potranno emanare decreti leggi con carattere di particolare necessità come anche esaminare disegni legge o ddl relativi a trattati Ue o ad obblighi internazionali. Pare inoltre che si potrà anche procedere con l’approvazione dei Ddl Concorrenza. In esso sono contenuti diversi punti cruciali che riguardano il sistema del trasporto pubblico. In particolare, è contemplata la revisione relativa all’assegnazione delle licenze per svolgere il servizio taxi. Oltre a ciò, è contenuta una serie di regolamenti governativi che devono essere necessariamente resi operativi per poter procedere con l’attuazione di riforme già approvate.

Di conseguenza, tra i provvedimenti che risultano bloccati dopo la caduta del Governo Draghi ci sono quello relativo alla proroga degli sconti in bolletta di luce e gas come anche la nuova riforma fiscale, la proroga del Superbonus 110 per cento e infine il taglio dell’Iva relativamente ai beni di primo consumo tra cui farmaci e generi alimentai. Sono molti dunque i provvedimenti che a causa della caduta anticipata del Governo non potranno essere attuati o comunque presi in considerazione da quello che oramai è il Governo dimissionario di Mario Draghi. Ad ogni modo, l’ex Presidente del Consiglio proprio nelle scorse ore ha tenuto un proficuo incontro con i segretari dei vari sindacati al fine di accogliere le loro richieste e i loro pareri per quanto concerne gli interventi di decontribuzione previsti all’interno del nuovo Decreto Aiuti.

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