Bonus €200 per le partite IVA: troppe polemiche per il click Day e tanti non possono averlo

Arriva una situazione decisamente caotica per quello che riguarda il bonus di €200 per le partite IVA.

Infatti il famoso bonus di €200 erogato dallo Stato contro l’inflazione è già arrivato a tante categorie di italiani ma proprio alle partite IVA ancora no.

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Le partite IVA potranno richiederlo a settembre ma i problemi non mancano. Innanzitutto le partite IVA potranno chiedere questo bonus di €200 attraverso il meccanismo del click Day.

Come funziona

Questo ha fatto storcere il naso a molti perché in altre situazioni il meccanismo del click Day è risultato problematico e complesso.

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In secondo luogo perché per chiedere il bonus di €200 è importante richiederlo alla propria cassa previdenziale di appartenenza. Questo impone due cose diverse. Innanzitutto impone che al momento della domanda bisogna sottolineare di non aver chiesto già il bonus di €200 ad un’eventuale altra cassa previdenziale. Infatti molte partite IVA sono iscritte a più casse previdenziali e quindi è importante che la domanda sia rivolta soltanto ad una cassa previdenziale e che venga specificato che nulla è stato chiesto alle altre casse previdenziali.

Troppi problemi: la domanda

In secondo luogo sempre al momento della domanda la partita IVA dovrà specificare che non ha richiesto il bonus di €200 a qualche altro titolo. Per esempio chi sia un libero professionista ma anche un insegnante di scuola se chiede il bonus come partita IVA dovrà specificare di non averlo già richiesto come insegnante. Ma dal bonus di 200 euro per le partite IVA sono escluse tutte le nuove partite IVA. Infatti potrà richiedere il bonus soltanto quella partita IVA che era già iscritta alla cassa previdenziale al momento del 17 maggio 2022. Ma non basta, perché oltre ad essere iscritta alla cassa previdenziale per quella data c’è anche bisogno della partita IVA avesse già fatto almeno un versamento alla propria cassa previdenziale.

Punti irrisolti

Ma ci sono numerosi problemi e numerose polemiche riguardo al bonus di €200. Infatti tanti autonomi sono stati effettivamente esclusi per tutta una serie di ragioni e a molti il bonus 200 euro potrebbe essere anche richiesto indietro qualora il loro reddito effettivamente dovesse risultare superiore ai 35 mila euro. Inoltre non si placano le polemiche per il fatto che il bonus alla fine non è mai andato proprio le categorie più fragili come quella degli inoccupati o quella delle casalinghe. Si tratta di categorie che vengono sistematicamente ignorate dallo stato quando si tratta di aiuti.

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