“La bollette d’autunno renderanno gli italiani più poveri”: il pericolo che ancora non abbiamo capito

La situazione bollette in vista del prossimo autunno è preoccupante: le parole del presidente Arera in merito

Nel migliore dei casi i costi delle bollette di luce e gas raddoppieranno a settembre, con la revisione delle tariffe Arera. Le piccole e medie imprese dovranno scegliere se continuare a lavorare in perdita, alzare i prezzi scaricandoli sul consumatore o chiudere i battenti. Un passo per bloccare l’impennata dei prezzi è stato fatto ricalcolando le tariffe sulla media dei prezzi effettivi del mercato all’ingrosso italiano.

L’aggiornamento dei prezzi sarà inoltre mensile e non più trimestrale, ma tutto questo non basta perché vanno ridotti i consumi e la dipendenza energetica dalla Russia. Stefano Besseghini, presidente Arera, ha affermato a Today.it: “Con questi livelli di prezzi il costo dell’energia diventa insostenibile anche per altri settori dell’economia e per le famiglie di ceto medio”.

Bollette d’autunno, il pensiero di Besseghini

Besseghini ha poi fatto una previsione sul prossimo autunno: “Tra riduzione dei flussi dalla Russi e siccità, i prezzi si sono impennati fino a raddoppiare rispetto agli ultimi mesi. Tutto questo si trasferirà al sistema, con impatti sulle filiere industriali, sull’approvvigionamento e sulle bollette dei cittadini. La situazione, quindi, è molto complicata e si prevedono un autunno e un inverno molto difficili”.

Besseghini ha poi espresso poi un commento sulle risorse del decreto Aiuti Bis: “Il Decreto Aiuti proroga misure già usate, come il bonus alle famiglie più povere, con un Isee fino a 12mila euro. Il bonus sociale oggi arriva a oltre 3 milioni di famiglie, prima dell’automatismo avviato nel 2021 erano 700mila. Queste norme mitigano un po’ i costi ma non risolvono il problema: per farlo servirebbero risorse molto più ingenti”.

Sull’ipotetica soluzione: “Spingere con decisione sulla riduzione dei consumi per ridurre la centralità del gas. Esplicitare la proposta di un tetto al prezzo del gas o un altro meccanismo che permetta di avere un maggiore controllo sui prezzi al TTF. Inoltre, potrebbe sospendere temporaneamente il mercato degli Ets, i titoli legati all’emissione di CO2. Qualsiasi intervento, europeo o nazionale, deve però tenere conto che il sistema energetico è estremamente complesso”.

 

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