Una bolletta ogni 28 giorni: perchè non possono farlo

E’ arriva il definitivo no alle  «bollette a 28 giorni». A deciderlo è La Corte di Cassazione che ha giudicato inammissibile il ricorso di Fastweb per «eccesso di potere» contro la sentenza del Consiglio di Stato sulla fatturazione ogni quattro settimane.

Il 7 febbraio 2020 il Tar del Lazio aveva confermato la multa da parte dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni di  di 1,16 milioni di euro per il mancato rispetto delle norme sulla bollette. Infatti alcuni operatori avevano optato per l’invio della fattura ogni 28 giorni. Il tribunale ha deciso che doveva essere di cadenza mensile sia per il rinnovo delle offerte per la telefonia fissa sia per quella mobile.

Una bolletta ogni 28 giorni: perchè non possono farlo

Tra le aziende colpite c’erano anche Tim, Wind 3 e Vodafone. La Fastweb ha fatto ricorso ma la Corte di Cassazione, non ha dato ragione all’azienda. «Il giudice amministrato si è attenuto al compito interpretativo che gli è proprio. Slcun radicale stravolgimento delle norme di riferimento tali da ridondare in denegata giustizia».

Una bolletta ogni 28 giorni: perchè non possono farlo

Non è legittima, dunque, l’aumento della bolletta dell’8,6% a causa della riduzione a 4 settimane del periodo di fatturazione dell’offerta. Come stabilito anche dall’Agcom, la bolletta deve arrivare ogni mese. La conferma è arrivata anche dalla Corte di Cassazione.

Nel 2017  l’Autorità aveva imposto a diverse compagnie telefonica, tra cui anche Fastweb, di eliminare l’inizio della bolletta ogni 28 giorni e ritornare al rinnovo mensile dei servizi. Tutte le aziende, che avevano adottato questa politica, sono state condannate al pagamento di una multa da parte dell’Agcom.

Su questo tema si sono esposti anche diverse associazioni di consumatori. Come il presidente del Codacons Carlo Rienzi che ha così commentato l’ultima sentenza della Corte di Cassazione che ha annullato il ricorso di Fastweb. “E’ una vittoria davvero importante per tutti gli utenti italiani della telefonia”. 

Adesso la compagnia telefonica Fastweb, dopo la decisione della Cassazione, dovrà risarcire l’associazione con 10.200 euro.

A parlare è anche il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori Massimiliano Dona. Ecco le sue parole dopo la sentenza: “E’ una vittoria, l’ennesima, contro le compagnie telefonica che continuamente cercano cavilli legali per poter fare i propri comodi”.

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