Rincari, dovrai risparmiare anche sull’olio di oliva

La crisi energetica non sta risparmiando nessuno: adesso a rischio anche l’olio extravergine che potrebbe costare 2 euro in più.

I costi di produzione si stanno facendo sempre più alti, tanto da costringere gli imprenditori e le industrie ad alzare i costi del prodotto finito per continuare ad andare avanti o si rischia la chiusura.

Rincari, dovrai risparmiare anche sull’olio di oliva

È già successo ad altri settori, adesso tocca anche all’olio d’oliva, proprio adesso che si avvicina la stagione di raccolta e spremitura. Le previsioni sono nere secondo Paolo Mariani, presidente di Assofrantoi-Confagricoltura.

“Quest’anno in Italia si produrrà fino al 40 per cento in meno. La siccità record della scorsa estate nel periodo della fioritura ha compromesso lo sviluppo dei frutti, e questo avrà sicuramente un impatto sulla raccolta”.

“Servono misure nazionali”: l’appello degli agricoltori

In parte dunque è colpa del clima folle di questi ultimi due anni; un buon 10% di produzione però è a rischio per i costi dell’energia e delle materie utili al confezionamento: vetro, cartone, plastica.

“Tra manodopera, carburante, e i frantoi che saranno costretti ad alzare il prezzo del servizio di molitura per via dell’aumento dell’elettricità, una piccola impresa potrebbe ritrovarsi a sborsare almeno mille euro in più rispetto allo scorso anno” ha spiegato il presidente.

Per questo tante piccole aziende agricole, specie quelle a conduzione familiare, potrebbero rinunciare del tutto alla raccolta delle olive per la vendita al cliente, ma utilizzeranno quanto basta per il consumo personale.

Rincari, dovrai risparmiare anche sull’olio di oliva

“Il costo fisso per molire un quintale di olive nella prossima campagna varierà da 11,02 a 26,91 euro al quintale, a seconda della taglia del frantoio, ai quali occorre sommare il margine del frantoiano”.

“Nei piccoli frantoi specialmente quelli del nord Italia, si arriverà ad un costo di circa 27 euro a quintale di olive, mettendo a rischio la prosecuzione dell’attività di moltissime realtà”.

“La nostra olivicoltura è un patrimonio inimitabile, ora in pericolo. È necessario valorizzare le produzioni Made in Italy e rilanciare i consumi, mettendo in piedi velocemente misure capaci di contenere i costi all’origine, calmierando quelli al consumo”.

Secondo le stime, il prezzo al dettaglio dell’olio d’oliva non scenderebbe sotto la soglia degli 8,50 euro; un prezzo che potrebbe spingere i consumatori ad acquistare olii provenienti da altri paesi come Spagna e Nord Africa a costi leggermente ridotti.

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