Energia, cambia tutto. Noi perdiamo soldi e certezze. Ecco chi ci guadagnerà

La crisi energetica sta mettendo in ginocchio l’Europa e in particolar modo l’Italia. Sono previsti, infatti, per il mese di ottobre 2022, degli aumenti pazzeschi sulle prossime bollette di luce e gas. Intanto c’è chi, da questa situazione, ci guadagna.

Situazione pazzesca quella che si sta creando a seguito della guerra tra Russia e Ucraina. La conseguenza principale è la crisi energetica che rischia di colpire il nostro paese. Toccherà al prossimo Governo gestire questa situazione e aiutare le famiglie e le imprese che dovranno affrontare nuovi rincari, previsti già per il mese di ottobre.

Energia gas prezzo aumento Stati Uniti

Se per la maggior parte dei cittadini questa crisi energetica sta creando solo danni, così come per le imprese, c’è una parte della popolazione che invece sta speculando e si sta arricchendo. Ecco, nel dettaglio,  chi ci guadagnerà da questa situazione che rischia di durare ancora per molto tempo.

Energia, cambia tutto. Noi perdiamo soldi e certezze. Ecco chi ci guadagnerà

Quella del gnl, gas naturale liquefatto, sta diventando una vera e propria corsa all’oro da parte dell’Unione Europea. Molti paese stanno pagando, a caro prezzo, questa situazione derivante dalla guerra tra Russia e Ucraina. L’Italia si è mossa in tempo attivando l’importazione dal Qatar e rafforzando la presenza di Eni in mercati africani come quello della Nigeria. Intanto gli analisti prevedono che, entro il 2030, le esportazioni Usa in Europa potrebbero sostituire progressivamente il gas russo.

Una situazione non proprio male per i produttori statunitensi che stanno vendendo il gnl a pressi sempre più alti, fissati dal mercato spot. Il prezzo oggi ha raggiunto i 40 dollari. Secondo quanto riportato dall’Agenzia internazionale dell’energia, grazie a questa situazione i produttori statunitensi sono i principali esportatori di gnl del mondo. L’obiettivo è che da qui al 2030, gli Usa potrebbero esportare fino a 110 milioni di tonnellate all’anno verso l’Europa.

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Oltre alle aziende come Shell, Bp e TotalEnergies, per esempio che hanno 140 milioni di tonnellate dell’odierno mercato del gnl, anche l’italiana Eni ha una fetta importante. Grazie agli investimenti in Qatar, Egitto, Indonesia e Nigeria. Ciò ha permesso di aumentare le vendite di gas liquefatto in Europa e in Asia del 14,7 % tra il 2020 e il 2021. In Qatar, l’Eni ha raggiunto un accordo con la QatarEnergy; in Nigeria Eni detiene una quota della Nigeria Lng Limited, la compagnia di Lagos che invia il suo gnl nel mondo, e principalmente nel mercato dell’Europa.

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