Crisi, inflazione e guerra: perché in 100 giorni ci giochiamo il futuro

A gestire la crisi e l’inflazione nel nostro Paese ci sarà il governo Meloni. Ecco, quindi, perché in 100 giorni ci giochiamo il nostro futuro

Le elezioni politiche italiane del 2022 hanno dato il loro esito: a guidare il Paese sarà la coalizione di Centrodestra a guida Fratelli d’Italia.

(Meloni 100 giorni/Ansa)

Sarà dunque Giorgia Meloni (con ogni probabilità) a gestire la crisi e l’inflazione nel nostro Paese. Ecco, quindi, perché in 100 giorni ci giochiamo il nostro futuro.

In 100 giorni di Giorgia Meloni ci giochiamo il futuro del Paese con la crisi e l’inflazione

Saranno numerose le sfide che il nuovo governo di centrodestra dovrà affrontare nel breve periodo. Quello che sarà con tutta probabilità il nuovo governo Meloni avrà infatti 100 giorni (i primi della nuova legislatura) per affrontare la crisi e l’inflazione galoppante. Ma quali sono le reali intenzioni di Giorgia Meloni e di quello che sarà il nuovo governo?

Nei primi 100 giorni, l’esecutivo avrà a che fare con sfide importantissime. Al primo posto vi sono le bollette, che hanno visto un aumento spropositato durante il mese di settembre. L’idea è quello di realizzare un quarto decreto Aiuti e favorire il disaccoppiamento dell’energia delle fonti rinnovabili dal prezzo del gas. Si tratta di una misura che costerà circa 5 miliardi di euro durante il mese di dicembre. Il costo aumenterà a 15 miliardi per coprire i mesi di gennaio, febbraio e marzo.

Il disaccoppiamento dell’energia, invece, vedrà un costo di circa 20 miliardi di euro. Parte delle risorse verranno attinte dai fondi strutturali dell’Unione Europea, ma c’è il timore che possa esserci uno scostamento di bilancio.

(Meloni 100 giorni/Ansa)

Ma non è finita. La pesante inflazione e il caro bollette stanno rendendo impossibile la vita di cittadini e imprese, alle prese con costi esorbitanti e con un aumento dei costi della vita mai visto. Dunque, l’intenzione del prossimo governo potrebbe essere quella di una tregua fiscale.

Secondo Maurizio Leo, responsabile del Dipartimento di Economia del partito Fratelli d’Italia, potrebbe infatti arrivare una tregua fiscale per le cartelle esattoriali che vanno da 1.000 a 3.500€. L’idea del responsabile economico di Fdi è quella di garantire al nuovo esecutivo un gettito immediato, utile a ricavare risorse importanti per ulteriori spese.

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