Contante, perchè si torna a pagare alla vecchia maniera

Tutta la verità sul tetto al contante. Battaglia ideologica non di secondaria importanza, ma che non c’entra nulla con le strategie anti-evasione per fermare il sommerso: lo confermano i dati europei.

Sul tetto al contante la Lega ha, per mezzo dell’onorevole Alberto Bagnai, depositato una proposta di legge che alza il tetto da 2mila a 10mila euro per i pagamenti.

Ritorna il contante/ foto Pixabay

Matteo Salvini è tornato alla carica confermando quanto dichiarato da Bagnai e dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni al Senato sull’inesistenza di un nesso diretto tra tetto al contante ed evasione.

Salvini: “Contante e riciclaggio, nessuna correlazione”

Uso del contante, cosa cambia/ foto Pixabay

“L’evasione fiscale va perseguita, soprattutto la grande evasione fiscale miliardaria, ma non si abbassa perseguendo e perseguitando i piccoli risparmiatori e gli acquirenti che vogliono e possono far la spesa pagando in denaro contante”, ha detto il Ministro delle Infrastrutture e segretario leghista in un video di Twitter.

“Non c’entra nulla il pagamento in contanti con l’evasione fiscale o il riciclaggio tanto che”, ha aggiunto Salvini, “ci sono nell’attuale Unione Europea Austria, Cipro Estonia, Finlandia, Germania, la virtuosa Germania, l’Ungheria, la pericolosa Ungheria, Islanda, Irlanda, Lussemburgo, Olanda, Polonia” e “il Regno Unito da fuori, che non hanno nessun limite di spesa in denaro contante”.

Il contante in Europa

Salvini elenca un ampio numero di Paesi con fattispecie assai diverse. In Germania ad esempio un limite tecnicamente c’è ma più operativo che concreto: chi vuole spendere in contanti più di 10mila euro tutti assieme deve dichiarare le motivazioni dell’acquisto. In Regno Unito invece è obbligo per chi compie pagamenti superiori alle 10mila sterline di registrarsi come “High Value Dealers”. Ma in generale quanto detto dal segretario del Carroccio è corretto: tutti i Paesi in questione non hanno limiti di fatto alla spesa in contanti.

E anche Malta, che ha recentemente introdotto un limite di 10.000 euro sulle transazioni in contanti , lo ha limitato a transazioni sensibili per la vendita di immobili e oggetti di valore. Introdotto nella legge lo scorso marzo, questo limite è nuovo per Malta – poiché in precedenza, qualsiasi somma di denaro poteva passare di mano.

“Anzi”, nota Salvini, “il Paese europeo che ha un tasso di evasione superiore a tutti gli altri è la Grecia, che ha la spesa in contanti più bassa di tutto il continente”, sottolinea. E “quindi in un momento di difficoltà economica per cittadini, imprenditori, artigiani e commercianti, obbligare all’utilizzo della carta di credito tutti quanti significa arricchire le banche, perdere clienti e perdere business”, afferma il vicepremier. Il pagamento massimo consentito in contante in Grecia è di 500 euro. E purtroppo per Atene il Paese resta ancora quello maggiormente soggetto alla piaga dell’evasione. Stimare il peso dell’evasione fiscale sul Pil di ogni Paese è complesso: ma tra le economie europee Atene si posiziona indubbiamente ai primi posti, con un sommerso paragonabile al 30% del Pil. La Germania, con un sommerso al 13,3% del Pil, è meglio piazzata di Spagna e Portogallo, sopra il 18%, che un tetto al contante lo hanno.

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