Assegni e libretti di risparmio, perchè stanno per essere aboliti

Assegni e libretti di risparmio stanno per essere aboliti. Ecco cosa succederà fra qualche settimana e le motivazioni di questa decisione.

Intesa Sanpaolo è la prima banca italiana con 38,8 miliardi capitalizzazione. Subito dopo, segue Unicredit con 22,93 miliardi e Mediobanca con 8,05 miliardi di capitalizzazione. Qualunque decisione che prenda la banca di Torino, quindi, non è destinata a passare inosservata nel panorama economico e finanziario italiano.

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Assegni e libretti di risparmio, perchè stanno per essere aboliti -Investiresulweb

A seguito del sisma che fra il 24 agosto, 26 e 30 ottobre 2016 aveva colpito le regioni Umbria, Abruzzo e Marche, Intesa Sanpaolo aveva preso la decisione di implementare la forma elettronica degli assegni. Questo significa che, per ogni assegno cartaceo ricevuto dal cliente le banche negoziatrici creavano una copia digitale per il cliente.

Assegni e libretti di risparmio, perchè saranno aboliti

Durante la pandemia di Covid, Intesa Sanpaolo aveva deciso di venire ulteriormente incontro alla clientela sospendendo i termini di scadenza dei vaglia cambiari, dei vaglia e degli assegni. Il provvedimento ha avuto luogo dal 1° settembre 2020 al 31 gennaio 2021. Adesso, la banca avrebbe preso un ulteriore provvedimento di portata storica.

A partire dal prossimo 8 maggio 2023, infatti, gli assegni Intesa Sanpaolo non saranno più utilizzabili. A riportare la notizia è il quotidiano La Stampa, che aggiunge anche come questo delicato passaggio sarà portato avanti dalla banca in maniera graduale. Questa decisione, infatti, riguarderà diverse migliaia di clienti.

Quante sono le transazioni effettuate con gli assegni in Italia

Banca d’Italia, nel report del 24 ottobre 2022 chiamato Sistema dei pagamenti, conferma come ormai ben oltre la metà delle transazioni in Italia siano digitali. Oltre il 50% dei pagamenti sono effettuati con carta, ed allo stesso tempo stanno crescendo anche le transazioni effettuate con un wallet elettronico.

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Banca d’Italia, Sistema dei Pagamenti, ottobre 2022: assegni e libretti di risparmio sempre meno usati – Investiresulweb.

In questo scenario, il numero delle operazioni effettuate con gli assegni è andata costantemente decrescendo dal 2013. Nel 2021, meno dell’1% dei pagamenti venivano effettuati con l’assegno. Questo forse anche perchè, a differenza di tutti gli altri strumenti di pagamento, sono richiesti diversi giorni perchè l’incasso sia contabilizzato.

Gli assegni hanno una storia lunga almeno sette secoli: ecco come sono nati

La nascita dell’assegno come strumento di pagamento può essere fatta risalire all’Ordine dei Poveri Cavalieri di Cristo e del Tempio di Gerusalemme, conosciuti anche con l’appellativo di Cavalieri Templari. Furono loro a mettere a punto il Travel Cheque per tutelare i pellegrini che si recavano in piccoli gruppi in Terra Santa.

Per evitare di essere derubati, i pellegrini lasciavano i loro averi presso una magione dei Cavalieri. Ricevevano dunque in cambio il Travel Cheque, che potevano tranquillamente cambiare presso un’altra magione dei Templari una volta arrivati a Gerusalemme. Con l’assegno, sparisce dunque un metodo di pagamento vecchio di almeno 700 anni.

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